martedì 31 luglio 2007

Ciao a tutti...
eh già...siamo tornati dall'India, ma come ho potuto vedere il nostro mitico blog continua ad essere vivo e attivo. In effetti non si può di certo ignorare tutte le emozioni, sensazioni, riflessioni e ricordi che l'India ci ha lasciato dentro...
E' stata decisamente un'esperienza speciale, dai ritmi piuttosto intesi... a volte anche diversa da come l'avremmo voluta...ma indubbiamente indimenticabile, grazie anche all'intesa e all'armonia nata nel nostro supereterogeneo gruppo!!!
...penso di non dover aggiungere altro...Roselita e Micol hanno già descritto e riassunto ampiamente tutto ciò che avrei voluto dire...quindi...

non mi resta che tentare di caricare qualche foto!!!

Un grande abbraccio a tutti

Sere


















l'ultimo week end in India

Ciao a tutti!!!!
Sono giunta in Beeri e adesso comincia la mia estate, con una leggera nostalgia del mitico mondo indiano e della gente che con me ha vissuto una esperienza così tanto emozionante e costruttiva. Aprendo il blog, ho notato che il viaggio sembra essersi concluso giovedi 26 eppure abbiamo trascorso altri due giorni intensi a Bangalore!! Perciò mi piacerebbe raccontarvi in breve gli ultimi due giorni vissuti da parte nostra con un misto di gioia e tristezza.
VENERDì 27 LUGLIO:
Il nostro caro prof Corno parte per lavoro e ci affida a Nicola, mitico vice-prof attento ai nostri bisogni e desideri. Tutti pronti alle 9.15 per partire con un nuovo pullmanino (che sembrava piuttosto una barca all'interno, anche abbastanza kitsch) alla volta dell'Ashok Leyland, azienda che fabbrica camion. Accoglienza come sempre eccellente, visita guidata all'interno della loro struttura e spuntino seguito da un pranzo tutto a base di riso e cibo piccante! Tutto questo fino alle ore 13.30 circa, quando siamo risaliti sul pullman per recarci al Adhiyamaan College of Engineering. Anche qui, siamo stati accolti con immensa cordialità e ospitalità; infatti abbiamo assistito ad una presentazione dettagliata riguardo al College, abbiamo ricevuto in dono un libro intitolato "India 2020, A vision for the new millennium" e infine ognuno di noi ha coltivato una piantina con l'aiuto di alcuni studenti del College. A termine della visita, il pullman ci ha riaccompagnato allo Xime e durante il viaggio ci si domandava se fosse il caso o meno di andare in centro per shopping. Decisione ultima: si torna allo Xime. La serata si è conclusa con un mega party organizzato dagli studenti indiani...abbiamo ballato a più non posso e abbiamo fatto un sacco di foto (che ovviamente vedrete pubblicate al più presto sul blog). Proprio in questa serata mi sono resa conto di quanto mi sia trovata bene con tutti i miei compagni di viaggio e della grande complicità che ci unisce...e adesso che sn lontana da tutti, i ricordi diventano vivi e suggestivi in me!!! Alle 23 la festa si è conclusa e tutti a nanna perchè per l'ultimo giorno avevamo stabilito di partire presto, molto presto....
Ore 8.00 SABATO 28 LUGLIO....
....Lo shopping, i regali aspettano solo noi!!! e via, si parte. Peccato però che i negozi aprono solo alle 11.00...e dalle 9.00 fino all'apertura dei negozi cosa si fa???Bella domanda...ci si divide in gruppi: chi si dirige al Prlamento, chi cerca invano qualche bazar o piccolo negozio aperto e chi va alla ricerca di mercatini...alle 15.30 tutti al forum pronti per tornare allo Xime. Alle 18.00 il direttore Rao ci aspetta puntuale, insieme al presidente Philip e un gruppo di studenti nella nostra amata aula per salutarci mostrandoci delle presentazioni create da alcuni delgi studenti indiani e assegnandoci un certificato di partecipazione alla Summer Scholl in India con allegata la foto di gruppo....che dire????? Un' emozione a dir poco unica!!! E vogliamo parlare del discorso tenuto dal nostro prof (rientrato dal suo viaggio in tempo per salutare e ringraziare tutti) che con la sua arte oratoria è riuscito a cogliere l'attenzione di tutti e a farci commuovere mentre si accingeva a leggere un pezzo tratto dal poema di Omero su Itaca?!? Grazie Prof per averci dato la possibilità di scoprire una Realtà così diversa dalla nostra, così affascinante e meravigliosa!
L'addio con l' India è giunto definitivamente alle ore 2.00 quando il nostro aereo stava per decollare....in itinere però nella mia mente, e credo nella mente di tutti noi, le immagini,i sapori, la gente, i suoni, i rumori, tutto ciò che ha riempito le nostre giornate lì, prendevano vita e ancora adesso sono qui, con me e non credo che andranno mai più via!
Grazie India!

Roselita

lunedì 30 luglio 2007

Riflessioni post-india

...Torno a casa dopo 15 giorni di India. Due settimane superintense, in cui mi sono sentita veramente messa alla prova, sia fisicamente che mentalmente.
Che mondo ho visto........cosi' lontano dal nostro, che penso non sia nemmeno possibile immaginarlo attraverso foto e immagini.
L'India dai mille colori, sapori, rumori e l'India dalle mille contraddizioni: il boom economico e il boom della povertà, l'università piena di ragazze e la concezione della donna vista solo come "colei che deve pensare solo alla famiglia", l'università piena di regole rigide da rispettare e il paese in cui non esiste un codice stradale, ma semplicemente il "sound horn".
Rimango ancora molto perplessa su un sacco di cose, ma l'atmosfera che ho vissuto e respirato non la dimenticherò mai....che paese affascinante!!!!
Un viaggio utilissimo non solo per arrichire le mie conoscenze, ma soprattutto per aprirmi la mente, per venire a contatto con una realtà e un'economia che non si può capire solo attraverso i libri, una realtà che come ho detto all'inizio mi ha messo molto in discussione e mi ha rilanciato in un momento della mia vita in cui ne avevo davvero bisogno.
Grazie a tutti voi ragazzi, per il mitico gruppo che si è creato e ha fatto sì che la stanchezza a fine giornata non diventasse "litigi e noia", ma ci faceva stare in piedi per fare relazioni e blog.....che fatica, ma che bello!!!!
Siete grandi, o meglio, per dirla "alla Maria Rosaria"........cariniiiiiiiiii!!!!

A presto
Micol

venerdì 27 luglio 2007

Bicocca`s choire

26 luglio 2007

Ebbene, siamo in dirittura di arrivo...finalmente le lezioni si sono ridotte, stamane solo due piu un`extra turistica!!...mannaggia alle sorelle Cusi, carineeeeeeeeeeeeee!!!!!Dopo un fantastico pomeriggio all`insegna di prove generali di canto, tocca anche a noi esibirci!Ce la faranno i nostri eroi?Ma siiiiii!!!!Cinque minuti per vestirsi e farsi belli, poi tutti di corsa verso l`aula dello spettacolo. Il sipario si apre e via con le danze indiane. Performances straordinarie, mentre noi seduti pensavamo alla mostruosa figuraccia a cui stavamo andavando incontro. Non ci crederete ma la simpatia degli italiani ha conquistato il pubblico e soprattutto il nostro caro prof che conclude la serata con un discorso che ha un po disegnato a grandi linee il quadro del team ``India 2007`` e ci ha incoraggiati a...`run the race to win`...CE LA METTEREMO TUTTA PROFESSORE!!!
Dinner indiano nel prato del campus a base di cibo superpiccante, ovviamente, ma la cosa peggiore e` stata la mancanza dell` acqua per spegnere le fiamme......ahahaha!!!!!!!!Dulcis in fundo: tutti insieme per una delle ultime serate indiane nella ``games room``....birra e patatine! Tutti a nanna pronti per le visite di domani che prevedono il suono delle nostre sveglie alle ore 07.00. Non ci resta che goderci appieno questi ultimi momenti nel mezzo della magia indiana!

Namaste`....Federica, Mariarosaria, Micol, Ramona

mercoledì 25 luglio 2007

TRA RIFLESSIONE E CAOS

Partenza ore 8.15 verso l’associazione “little sister of the poor”, che si occupa principalmente di anziani e malati.
Purtroppo i nostri accompagnatori arrivano con un’ora di ritardo (e poi siamo sempre noi i ritardatari…mah) e la visita viene fatta nel giro di mezzora, durante la quale Mr Re Bello (uno dei maggiori benefattori dell’associazione), prima ci da’ qualche informazione storica e pratica e poi con il poco tempo che ci rimane ci mostra concretamente il loro lavoro.
Di nuovo sul bus, destinazione Hal, headquarter dell’aereonautica militare Indiana.
Dall’autobus scendiamo praticamente nudi, dopo aver depositato tutti i nostri averi e veniamo condotti in un auditorium senza spiragli di luce dove ci fanno accomodare in sedili reclinabili in pelle nera. Ed ecco dopo qualche minuto il buio completo e parte la proiezione di un filmato-Jet…tenere gli occhi aperti e’stata davvero dura.
Fortunatamente passiamo al lato pratico e scopriamo un enorme hanger pieno di elicotteri…incredibile passare dai film alla realta’!!
Neanche fossimo militari in alta carica, troviamo ad accoglierci un tavolo bianco
10x4 m, dove scambiare parole con quello di fronte era praticamente impossibile…menomale che c’era Silvio al nostro fianco.
Dopo il pranzo il gruppo si divide: alcuni vanno in centro, Cristina, Serena, Lorenzo e il Prof. a una travel agency, invece noi a “Nirmala Shishu Bhavan”.
In attesa che ci vengano a prendere, dopo aver salutato gli altri, cogliamo l’occasione per scrivere la relazione appoggiate a un fantastico motorino indiano.
Una volta in macchina, Dominique ci accompagna in una zona povera della citta’, dove si trova l’organizzazione che si occupa di bambini abbandontai con problemi motori e ritardi mentali. Nonostante il duro impatto iniziale, pensa a rincuorarci Manu’, un bambino di 4 anni che dalla sua culla ci da’ la sua attenzione parlandoci in inglese e atratto dal quaderno che avevamo in mano, ci chiede prima un di fare un disegno, e poi nonostante le sue manine piccole piccole, prende la penna e fa un rutratto a modo suo di ognuna di noi.
Giriamo ancora un po’per le stanze insieme a Dominique. Una delle cose che ci ha colpito maggiormente, e’ che non sono previste cure riabilitative o visite mediche specialistiche sul posto, ma nonostante questo abbiamo riflettuto sul fatto che ora hanno tetto, cibo, giochi e soprattutto qualcuno che si prende cura di loro….chissa’ che fine avrebbero fatto altrimenti!!!
Purtroppo e’ tardi e dobbiamo andare, dopo aver salutato una delle suore dell’ordine di Madre Teresa di Calcutta, di nuovo in macchina iniziamo un’interessante conversazione con Dominique, che poco dopo ci lascia a M.G. Road, un po’ spaesate nel caos.
L’appuntamento con tutti al bar vegetariano non va in porto e ognuno continua per la sua strada fino alle 21, all’appuntamento davanti al Safina Hotel, dove ci aspetta il bus per tornare a casa.

Alice, Micol e Valeria

....Dopo aver salutato tutto il resto del gruppo, io, Serena, Lorenzo e il Prof., ci avventuriamo, praticamente correndo, alla ricerca di M.G. Road numero 80 – Toros Coor TRAVEL AGENCY.
Dopo averla individuata, entriamo in un palazzo che sembra reduce dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Dal secondo piano troviamo la nostra agenzia dove abbiamo un interessante colloquio con due responsabili che si occupano rispettivamente di business travel e leisure travel.
Dopo aver raccolto tutte le informazioni e aver salutato il Prof., io, la Sere e Lore ci avventuriamo in Commercial Street per altro pazzo shopping.
Dopo aver fatto impazzire Lorenzo tra vestiti e collane, alle 7 ci incontriamo con tutti gli altri per una cenetta in un ristorante non tipicamente indiano, dove ci mangiamo patatine, frutta e pasta Barilla..ci voleva proprio.
Dopo cena raggiungiamo il pullman e stanchi morti ci dirigiamo verso l’universita’.

Cristina

martedì 24 luglio 2007

Toyota – moving forward (...what ?)

24.07.2007 local time 07.30 a.m.
Si inizia con una nota di dolore: l’unico giorno in cui ci si può svegliare tardi, il buon Francesco pensa bene di doversi alzare per fare jogging. Dopo una colazione con frittata alle cipolle, il morale si rialza e migliora al momento della salita sul pullman. Si parte per la TKM (n.r. JV tra Toyota e Kirloskar nel settore auto). Cominciamo ad intonare le note di quelle che saranno le canzoni con cui ci esibiremo di fronte al pubblico indiano dello XIME. Trascinati dunque da canzoni melanconiche, che portano il prof. Corno nel meraviglioso mondo di Orfeo, perdiamo di vista le palpitanti peculiarità del traffico indiano.
Si arriva finalmente allo stabilimento Toyota ma qui l’entusiasmo cala rapidamente ed in modo drastico. Ci viene garbatamente imposto di: lasciare le macchine fotografiche sul pulmino, di non mettere le mani nelle tasche durante la permanenza allo stabilimento, di camminare solo ed esclusivamente sui percorsi indicati mantenendo la sinistra e rigorosamente in fila indiana… Per Diana, ma la Toyota non era giapponese?? Almeno la fila indiana ce la potevano risparmiare!
Dopo un breve ed eccessivamente veloce filmato aziendale siamo invitati a conformarci nuovamente alla formazione “fila indiana” e proseguire nella visita dell’area produttiva. Anche se invitati ad indossare per tutta la durata della visita il cappellino con tanto di scritta “Toyota – moving forward”, alcuni di noi sospirano con certo sollievo all’idea di non dover subire anche una marchiatura a fuoco con insegna Toyota, propedeutica alla visita. Appena entrati nell’area produttiva rimpiangiamo la dotazione della MICO (Bosch), ovvero gli auricolari che ci permettevano di seguire a distanza la spiegazione della guida. In pratica la fila non ha sentito niente e la guida indiana parlava in gran parte con pochi fortunati eletti. L’ambiente tuttavia ci è sembrato interessante, così come l’automazione dei processi e il monitoraggio delle fasi lavorative.
Dopo un breve rinfresco a base di Pepsi (n.r. lo stabilimento della Coca-Cola dista meno di 500 metri dalla TKM), ahinoi, ci aspetta il pranzo aziendale. Cominciamo ad apprezzare subito le precedenti somministrazioni di cibo, persino le ormai famose frittate alla cipolla dello XIME. Nell’ambiente rigorosamente metalmeccanico, anni ’90, della mensa TKM, ci viene proposto il rancio del martedì, e qui alcuni obiettano persino sulle banane piccanti. All’uscita dalla mensa notiamo che i nostri apprezzamenti sono ampiamente condivisi dal personale TKM che regolarmente lo fa notare sul “complaints & suggestions book”. Fine della visita con solita foto di gruppo e capellino in testa; riprendendo però il motto “Toyota – moving forward” si ha tanto l’impressione che, almeno in India, la Toyota “is moving so fast forward that got stuck into hyperspace and because of the relativity theory is now back in a 90’s model of conduct”. Le misure di sicurezza ci sono sembrate dunque eccessive per spiegare la volontà di proteggere qualche innovazione tecnologica nelle fasi lavorative a cui abbiamo assistito mentre, complessivamente, persino aziende recentemente sotto M&A come la Dacia-Renault adottano politiche di motivazione e trattamento del personale molto migliori della TKM.
Si ritorna in città, dopo un’altra ora e mezza di allegre canzoni, e ci si divide davanti al Koramangala per alcune ore di shopping. Dopo un’interessante peregrinare tra le viuzze del Commercial District e viaggi allucinanti in richshaw ci prepariamo al ritorno verso lo XIME con il tradizionale e colorito pulmann. Purtroppo per noi siamo già all’ora di punta e, come se non bstasse, la cosa viene aggravata dall’abbandono di un pullman, causa guasto, proprio in mezzo all’Hosur Road. Cerchiamo di dimenticare il fumo, gli odori e lo smog che si nota appena si guarda dal finestrino e rimaniamo catturati dall’improbabile e drammatica storia di un film bollywoodiano proiettato sui televisori del pulmann. Ma non pensate che siano cose di scarsa qualità; è solo la storia esagerata che forse noi non comprendiamo per motivi culturali mentre da un punto di vista tecnico e di “ideologia” dei film, il tutto presenta tanto una formidabile professionalità quanto un perfetto mix tra capacità di sintesi ed espressività.
Ore 21.05 e finalmente arriviamo allo XIME dove, ormai inaspettatamente, troviamo la cena già pronta e soprattutto integra (chi è rientrato prima ci aveva aspettato per cenare insieme). A questo punto tutto ci sembra ottimo, pulito e profumato. Non possiamo che ringraziare quei pochi e pazienti di noi che, pur rientrando prima, ci hanno aspettato per poter mangiare insieme. Lo spirito dei nostri compagni ci rincuora…
Ma ora è tardi e, dopo aver steso qualche punto delle relazioni sulla giornata, si va a letto perché domani ci ritocca svegliarci alle 7. Hip-hip, hurra!! Domani si va alla HAL (n.r. Hindustan Aeronautics Limited); speriamo che non volino anche loro nel hiperspazio come la TKM - Toyota.

Buona notte a tutti,
Micol, Alice, Ivanna (nota in India anche come Maria Teresa) e Mike

India vs. Cina

In attesa dell’ora di cena, mi ritrovo a chattare con un manager che ho conosciuto due anni fa a Shanghai, in occasione della prima summer school da me organizzata.
Veniamo a parlare di India e mi viene spontaneo descriverla come un Paese molto interessante e meno "crudele" di quanto mi fosse sembrata la Cina.
Ecco la risposta: “ha proprio ragione, per sopravvivere in Cina bisogna diventare crudeli e feroci, si perde anche quel minimo di umanità, molto triste e alienante. Ritorno in Italia la prossima settimana e in serata parto per l'amata Sicilia, a ritrovare un po' di identità perduta nell'attraversare, di proposito, tutta l'Italia dal confine nord, alla punta”.
Vivere qui non è certo tutto rose e fiori. Ma il paese ti appare comunque “raggiungibile”, pronto a mettersi in contatto con chi voglia conoscerlo. Nonostante la tentazione di buona parte degli indiani di presentare ai nostri occhi l’India del domani, questa “India shining” che cresce a dismisura, nel nostro peregrinare veniamo in contatto anche con voci discordanti: dal rettore del St. Joseph’s College, un gesuita molto critico verso questo tipo di democrazia, all’ex ambasciatore indiano presso le Nazioni Unite, un Sikh che ci ricorda l'urgenza per noi di capire il passato, sostituendo - ad esempio - l’incontro programmato presso il politecnico locale con una visita guidata ai mercati della città .
Non mancano mai, qui, opportunità per riflettere. Un Paese, l’India, che ci obbliga quasi a confrontarci con noi stessi, con il nostro io più profondo.
Fabio

Have fun during your break!!!






Lunedi 23 Luglio 2007

La giornata inizia alle 08.30 nella dinning hall...volti assonnati...sguardo veloce al planning delle lezioni:
- Experiences of an MNC in India – Mr V. Ravichander, Director HR;
- Managing knowledge workers – Prof. J.Philip, President XIME;
- The buergeoning Indian Market – Mr. G. Mirchandani, Adjunct Faculty XIME;
- Some interesting cultural aspects of Bangalore – Mr. C. Singh, Former additional Chief Secretary Karnataka Government.

Attenti e curiosi uditori delle lezioni in lingua inglese, la giornata ha prodotto molti spunti di riflessione.
Eh gia...in Italia, al nostro ormai prossimo rientro, porteremo le mille memories acquistate tra le strade di Bangalore accanto al desiderio di dare al nostro paese tassi di sviluppo altissimi e alle meditazioni maturate sulle contraddizioni, le magie, le strategie di sviluppo di un popolo che si proietta al 2050 quale paese leader mondiale. Oggi e` stato il caro Pres. Philip, colui che con la sua simpatia e disponibilita` sta organizzando al meglio il nostro planning, a coinvolgerci particolarmente.
Si inizia puntualissimi alle 11.15: analisi del caso STARBUCKS; attimo di riflessione e discussione di gruppo per poi concludere, sulle note di un brillante summary sulla Knowldge Era elaborato dal Prof Philip, la dolce Valeria e il saggio Mircea, presentano alla classe alcuni suggerimenti su come un`impresa potrebbe riuscire a motivare e fidelizzare la propria forza lavoro.
Molte sono le imprese indiane che hanno a fondamento della loro attivita produttiva la formazione e il benessere di quella che e` la Human Resource e che investono il capitale per dare attuazione a tale ideale.
La STARBUCKS e la INFOSYS Company, stanno ``coccolando`` i lavoratori non solo con agevolazioni economiche etc..ma anche dando loro la possibilita di utilizzare strutture di intrattenimento nei tempi liberi dal lavoro. Al contrario, in Italia, si e` piu propensi a ``coccolare`` il cliente finale piuttosto che la classe lavoratrice...
Non pensate che sia il sistema governativo sia la leader force italiana dovrebbero un attimino guardare al di la del piccolo orticello per confrontarsi con le nuove realta emergenti? L`India pensa al 2050 puntando ad una forte catena di relazioni che sta intessendo a livello mondiale. I migliori ingegneri indiani hanno studiato nelle piu importanti universita e colleges del mondo!! Durante un convegno sull`entrepreneurship indiana abbiamo avuto l`occasione di scambiare due chiacchiere con un ingegnere informatico indiano il quale a soli a 22 anni non solo vanta una brillante carriera accademica ma e` manager e fondatore di una impresa di supporto tecnico informatico. I suoi progetti per il futuro?! Cercare partners per realizzare con la sua impresa una joint venture!!Allora giovani italiani, futuro del nostro paese, quale sara` la vostra prossima meta?



Mariarosaria D.
Irina U.

Riflessioni su una giornata indiana...

Il contrasto che c'e' con il paesaggio 'e sconcertante...potrebbe essere banale pensare che fuori dalle mura delle compagnie e delle aziende che stiamo visitando ci sono delle persone accampate con tende o dentro a delle baracche...paradisi artificiali...cascate, cupole di vetro, giardini maniacalmente curati. Capita di stare nel mondo di aziend da milioni di euro di fatturato...non mi piace..al di fuori gli operai costruiscono muri piu alti, e noi prigionieri li dentro...Cercano talenti, cercano persone giovani, studenti con grandi possibilita' di crescita, cercano di motivare le persone con lo scopo di essere piu' produttivi e accrescere il budget. Ma l'India e' anche questa...grandi contraddizioni sotto gli occhi di tutti. Si, voglio essere banale e ripetitiva, chissa' quante volte lo si e' detto...l'ho sentito.
Il viaggio prosegue senza sosta, forse in tema con questo Paese straordinario che non dorme mai...suoni...rumori...odori...sapori...clacson...voci...tutta la notte...ma non sono stanchi?? Forse hanno paura che scappi qualcosa, un' occasione, un attimo... Un' economia in continua crescita che a mio parere tiene poco in considerazione la coscienza sociale...la sfrutta a favore del cliente, a favore di un'immagine che ormai e' diventata standard:ci si deve occupare di quel lato, il lato umano. Questo e' spiegato anche dal fatto che esiste raramente una figura appositamente creata per avere contatti con le isituzioni sociali, o comunque se esiste e' poco interessata alla cosa. Un campo che ormai e' considerato sfruttabile e non una risorsa per l'accrescimento morale di questi gruppi di giovani ingegneri, e uomini d'affari. Parlare di economia ha un suo momento a parte, e non puo' e non deve mischiarsi con queste "sporche faccende"...non sarebbe professionale... Ed e' qui che penso si sbagli la maggior parte delle persone nel campo del buisness. Essere professionali, significa, come ho sentito anche da qualche testimonianza in questi giorni, anche avere uno sguardo aperto, ed essere mutevoli. Forse sono un po' provocatoria ma da studentessa di Scienze dell'Educazione quale sono ho per deformazione professionale una particolare attenzione all'aspetto umano delle persone. Non posso stare dentro ad un diagramma di flusso o a delle slides e non staro' di certo passiva senza dare un mio personalissimo(e ripeto personalissimo!) parere personale di vita. E' anche vero che nonostante tutto, queste aziende e grosse compagnie, creano lavoro e grandi possibilita' per molte persone che hanno avuto la possibilita' di studiare e accrescere il loro livello di vita. Non sono completamente contro a questo giro di affari e di vita...NON SAREBBE PROFESSIONALE!!(ehehehe!)
Mi scuso...sono prolissa..ma sono un po' malaticcia in questi giorni e questo mi rende sensibile piu' del solito, un po' come le donne in gravidanza!!:-)Ma ora che ho pensato mi sento meglio. In un Paese che non dorme mai si puo' fare anche questo:pensare e mettersi in discussione.
Alice S.

domenica 22 luglio 2007

What's going on on Sunday?????

Ri- ciao gente del blog!
Non sappiamo come iniziare a raccontarvi la nostra stupenda giornata…nulla c’e’ mancato tranne il tempo…eh si siamo dei gironzoloni!!!E spendaccioni!!Ma non fatevi ingannare dalle apparenze, alle 7.30 eravamo gia’ in piedi per una sana corsetta correlata da qualche aspirata di smog e una zig-zagata tra il traffico indiano. Siamo scoppiati!!!Uomini compresi!!
Verso le 10.30 il nostro fedelissimo pulmino rosso rubino ci ha sganciato al consueto punto di ritrovo: il Forum Mall…ma la brava tata ci ha lasciato solo 7 ore di liberta’, che abbiamo divorato tra visite storiche e folli acquisti!
Si parte con un espresso…finalmente quasi come a casa, poi cartina alla mano e via verso Bangalore Palace su di una “auto” ma non illudetevi…non un veicolo qualunque ma un’ape versione mignon regolarmente guidata da drivers con il permesso scaduto (esposto in bella vista).
Seconda tappa storica...il Parlamento, dove siamo stati accolti come star: oggetto dei flash dei passanti non era il monumento, ma bensi i nostri costumi inconfondibilmente occidentali!
Dopo esserci saziati di cultura we were ready to go shopping!!!!!!
Non crederete mai dove siamo finiti!Ebbene, avete presente, quei meravigliosi abiti delle mille e una notte, che vengono descritti solo tra le pagine di Ali’ Baba’???Le foto vi delizieranno mentre vi illustriamo la scena: metri di stoffe colorate, perle, gioielli, rifiniture dorate, il tutto accompagnato da numerose leccornie offertaci per allietare le trattative. Siamo stati proprio dei bravi clienti....avranno fatto l’incasso di un mese in meno di 2 ore!!!
Ultima postilla...alle 16 ci siamo concessi un pranzetto; deliziose lasagne alle verdure per i vostri narratori!!!


Federica, Mattia, Ramona, Francesco

Ven‘chi a Salem!!!!

Sveglia alle 4.30 e l’India ancora dorme, la corrente manca. Per i pochi temerari (11) che azzardano l’avventura fuori porta doccia al buio e barba fatta alla luce soffusa di un cellulare. Niente frugale colazione e indiani colti di sorpresa al momento della partenza dallo Xime. Nonostante la partenza notturna il piccolo autobus improvvisa una partita di calcio nella buia superstrada per la city: dribbling, , salti e fischi (in questo caso spremute di clacson) e finalmente rete alla stazione di Bangalore. Sonnolenza diffusa, problemi a orientarsi a capire da quale binario si parte. Per la stazione ci accoglie con un avvolgente aroma di spezie e non solo; rimaniamo basiti per la condizione della 2° classe indiana.….voi no??? Rimpiangiamo per un secondo la cara vecchia Trenitalia.
Ore 6.25 il treno si muove in perfetto orario (amaizing) attraversa la città che comincia freneticamente a svegliarsi tra clacson e bancarelle. In treno, passano di continuo tra gli scompartimenti, venditori ambulanti intenti a rifilarti le cose più disparate, dalla banale bottiglietta d’acqua al surrogato del involtino primavera strafritto. Qualcuno accenna un pisolino in posizioni degne di un contorsionista ( vedi Micol) anche se il viaggio scorre veloce. Tre ore, cinquanta minuti 150 km percorsi ad una velocità media circa 70 km orari con un locomotore che sembra uscito dalla “Grande guerra”di Monicelli, però a bordo non ci sono Gassman e Sordi ma una marea di persone dirette chissà dove.
Welcome to Salem, piccola cittadina dispersa nella sconfinata pianura Indiana, il chaos che ci accoglie non è molto diverso da Bangalore cominciamo a prendere coscienza che il disordine regni sovrano in tutto il sub-continente.
Percorriamo mercati e strade stracolme di gente fino a giungere alla villetta di Mr. Ramesh compagno di studi del Prof. Corno.
Mr. Ramesh e la moglie, di una gentilezza più unica che rara, ci offrono un piccolo aperitivo tutti rigorosamente scalzi, i sorrisi che spesso valgono più di mille parole, non sono sufficienti di fronte all’estrema ospitalità di queste persone ( in India l’ospite è considerato ancora sacro, vi basti pensare che ad un ospite non viene mai chiesta la data del la sua partenza ). Dopo una breve rimpatriata tra vecchi amici passata sfogliando le foto della Columbia, partiamo per il tanto desiderato “Eldorado”, la piantagione di Caffè di Mr. Ramesh.
Nasi rivolti all’in su, la piantagione come la felicità Dantesca si trova in cima a un monte; lungo i ripidi tornanti, attraversati a tutto gas dal nostro autista, non vi è però traccia del leone ne della lupa ne della lonza in compenso ci imbattiamo in un branco di scimmie, ordinatamente disposte lungo le barriere, che ci guardano incuriosite. In cima al monte raggiungiamo Yearcaud piccolo paesino con un laghetto in perfetto stile Idroscalo, dove le famiglie medie indiane si godono un giorno di “meritato” riposo a bordo di un pedalò o godendosi un brunch.
Raggiungiamo la piantagione e Mr. Ramesh insieme ai suoi dipendenti ci mostra le piante da cui sboccia il seme della tanto amata bevanda da noi occidentali, altra breve sosta ad una piccola casetta in mezzo alla piantagione dove avviene la selezione dei chicchi e la prima fase di lavorazione.
13.45 le pance cominciano a brontolare, andiamo a mangiare, sempre accompagnati da Mr. Ramesh in un ristorante poco lontano dal laghetto, tutto sembra procedere per il meglio finché non ci viene imposto dal costume locale di mangiare “soltanto” con le mani, comincia lo show!!!, Il tavolo e il resto del pavimento presto si riempiono di bocconi andati male, sotto lo sguardo divertito di Mr. Ramesh. Mangiati e più o meno sazi scendiamo la montagna, ultimo passaggio alla casa della gentile famiglia indiana e sosta alla gioielleria più sfarzosa della città; piccoli acquisti preziosi (specialmente per le nostre ragazze) e partenza dalla caotica stazione di Salem dove notiamo divertiti dalla banchina un gruppetto di mucche che pascolano liberamente tra i binari.
Il treno della ’15 - ’18 arriva, il viaggio sarà lungo e scomodo ma certamente divertente e da ricordare….passa mezz’ora e anche lo stoico capo gruppo, il Prof. Corno cade assopito come un bambino, allora è umano anche lui!!!!


Mike, Lollo

...FINALMENTE SHOPPING!!!!!!!

Non ci sembra vero...finalmente Domenica...free day for shopping!

Sveglia ore 8.30, rilassante colazione e saluto alla sfortunata Alice, che in occasione di questa giornata ha deciso di ammalrsi e di rimanere a letto...NON RIUSCIAMO NEANCHE AD IMMAGINARE QUANTO CI ABBIA ODIATO!
Mentre pensiamo al resto del gruppo che si e' alzato alle ore 4,00.....destinazione piantagione di caffe', noi tre ragazze coraggiose:Serena, Cristina e Valeria andiamo incontro alla nostra seconda avventura....il bus pubblico!
Tra una mucca ed un'altra sdraiate in mezzo alla strada e le grida dei bus boys, saltiamo "a caso" su una delle tante corriere. Che bello riprovare ancora quest'esperienza....grida, fischi, film from Bolliwhood proiettati in maniera assordante durante il tragitto, ancora piu' allietato dalle mille buche sulla strada!!!Si scende al centro commerciale e dopo una lunga trattativa di prezzi, da cui usciamo vincitrici, prendiamo un fantastico taxi/ape car modificata a mezzo pubblico...(per un'altra volta...sulle montagne russe....sii bello!).
Arrivate....eccoci a Commercial Street, dove ci investe il solito coinvolgente clima indiano: caldo, frenetico e colorato...e qui parte il delirio dello shopping!
Dopo aver tentato di trovare qualcosa in un paio di negozi super affollati, capiamo che le donne di tutto il mondo sono proprio uguali: guerra all'ultimo sari!!!
Alla fine si decide per qualche negozietto piu' tranquillo...tanto la scelta e' veramente infinita!
Il tour continua: trattative per vestiti, gioielli, souvenirs vari e tatoo....piccola sosta rigenerante in tipico fast food indiano...e ancora, ancora, ancora....
Ore 6 p.m., lieve passaggio del Monsone, che pero' non ci fa paura...e stanche ma incredibilmente felici, ci rendiamo conto che forse e' ora di tornare!!!
.....altri imprudenti attraversamenti stradali, nuove contrattazioni (questa volta ci e' andata male!) e nuovo taxi che ci riporta al forum...dove con una folle corsa riusciamo ad imbucarci in un bus super affollato, sul quale non troviamo il solito bus boy, ma un bimbo che, capita la nostra proveninza...tenta di chiederci il doppio per il solito biglietto (ben 10 rupie in piu'...incredibile....20 cent)....
Va bhe finalmente arrivati...non si puo' dire di non essere distrutte (ma non sara' nulla a confronto dei reduci di rotorno dalla piantagione)....ma quanto siamo soddisfatte???
La prox ora sara' dedicata a guardare e riguardare i nostri splendidi acqisti....e va bhe anche a coccolare la povera Alice che e' rimasta a letto ad aspettarci (ed invidiarci) tutto il giorno!


Il consiglio: se venite in questo splendido paese... dedicate assolutamente almeno un giorno allo shopping....!!!!!!!!!!


Cri, Vale e Sere

sabato 21 luglio 2007

DOUBLE FACE OF INDIA

A fatica e come zombies ore 7.15 ci troviamo sul bus, direzione Mysore.
Colazione al sacco (ciambelle al cioccolato veramente ottime) stile scolaresca in gita…tutto sembra andare per il meglio, ma ancora una volta l’India ci stupisce: poche centinaia di metri dall’imbocco dell’autostrada …ci accorgiamo che l’autostrada è finita!!!
But don’t worry perché il nostro autista decide di deviare per una “super strada” tutta speciale, praticamente immersi nella giungla, proviamo un semi-safari viaggiando su sentieri sterrati, voragini e continui sobbalzi.
Si riprende l’autostrada con breve sosta nello “Starbuck’s indiano” tra caffè e cianfrusaglie.
…e via veloce verso Maysore!!!
Raggiunta la meta abbiamo la prova delle mille contraddizioni della realtà indiana: a fianco delle capanne di fango e paglia, appena al limite della dignità umana, ecco che si spalancano le porte dell’INFOSYS (gigante dell’IT indiana da 2 mld. di $ l’anno)…la nuova Silicon Valley!
Ci basta varcare un cancello e subito veniamo catapultati nel villaggio perfetto….sembra impossibile: prati inglesi, fontane zampillanti, campi sportivi, costruzioni futuristiche, teatri, cinema, negozi, piscine e piste da bowling compreso.
….Ma è questa l’India?!...sembra di essere in una riproduzione del mondo occidentale!
Dopo l’incontro nella sala conferenze e il tour per il campous, durante il quale ci è stata riconfermata la gentilezza e la disponibilità indiana…mentre il Monsone ci insegue, finalmente il bus si dirige verso uno degli hotel più belli di Mysore, dove ci accoglie personale impeccabile (come al solito) e un ottimo buffet che ci restituisce le energie per affrontare il Monsone e la visita al Mysore Palace (dove vive l’ultimo Maraja del sud dell’India).
…IMPONENZA, SFARZO E DELIRI DEI VECCHI MARAJA…giudicate voi…


Entrati nel palazzo, scalzi e privati delle digitali, scopriamo di avere come guida uno strano personaggio che, tra insegnamenti esistenziali e assurdi racconti di vita, ci mostra l’incredibile bellezza della reggia.
Contro ogni regola, solo il prof. Corno riesce a rubare una foto con il cell., ma al grido di ITALIANO, ITALIANO….viene subito richiamato all’ordine.
Finita la visita salutiamo la guida, rientriamo in possesso dei nostri averi e mentre veniamo investiti da una folla di venditori, mendicanti e ammaestratori di scimmie e serpenti, sgattaioliamo verso il bus per raggiungere l’ultima meta del Mysore-tour: mercato ortofrutticolo 100% indiano…caotico, colorato, avvolgente…insomma veniamo completamente catapultati nel clima e nei profumi di questa incredibile terra.
Tramonto sul fiume…e si riprende la via del ritorno sulla buia e semi asfaltata autostrada indiana.


…se lo vedete pubblicato…la missione è compiuta.

Un saluto on the road!!!!!!!!!!!!

Cri, Sere e Lollo

venerdì 20 luglio 2007

INDIA. challenge or opportunity?!?

Namastè…..o meglio…..Hey!!!!
Ed eccoci di nuovo qua a raccontarvi le nostre avventure (e soprattutto disavventure), sperando di riuscire a tenere gli occhi aperti fino alla fine.
La giornata e’iniziata con caffè, brioche e cappuccino……oddio scusate ci stavamo già addormentando e stavamo ovviamente facendo un sogno bellissimo (ormai le nostre colazioni profumano solo di cipolle e peperoni….mmmm meglio non pensarci).
In realtà la giornata è iniziata bene: scesi a far colazione, ecco la bella notizia……”la lezione oggi inizia alle 9.30 anziché le 9.15”……evvai che si torna a dormire…..ma ovviamente se non arriviamo in ritardo a lezione non siamo contenti……dovremmo pure farci riconoscere no???!!!!
Partiamo alla “grande” stamattina……un’ora e mezza a parlare di multinazionali indiane…ci invidiate eh?!!...non vi preoccupate vi passiamo noi gli appunti; ma alla fine non è poi andata così male. Abbiamo imparato tante cose interessanti delle multinazionali come per esempio che: “NOT EVERYONE WHO TAKES YOU OUT SHIT IS YOUR FRIEND”……….provate voi a trovare la morale di questa storia…..noi siamo ancora perplessi, ma se questa è la mission allora forse potrebbe essere interessante “metterci le mani”…….!!!!ma attenzione abbiamo avuto la risposta a una domanda esistenziale: “IF YOU’RE IN DEEP SHIT, KEEP YOUR MOUTH SHUT”….come non dargli ragione!!!
Ma proseguiamo…..dopo un minuto e 12 secondi di pausa ecco un’altra fantastica notizia: un cambiamento di programma. Avremmo dovuto avere una lezione con il “generale panda” (direttore dello XIME) sull’entrepeneurship in India……che in poche parole vorrebbe dire: arrivare 15 minuti in anticipo, stare sull’attenti, fare finta di capire il suo linguaggio “patatoso” rispondendo sempre “YES SIR”. Bene non è stato proprio così: è stata anticipata la lezione del lunedì mattina con il simpaticissimo, chiarissimo, illustrissimo, magnifico prof. R.Mohan sull’ IT & ITES in India. Ma ovviamente il “generale panda”, diventato ormai Pandone dopo i 5 piatti di pasta super spicy, alle ore 12.40 (just finished the lesson) tranquillamente ci ha ordinato di marciare ordinatamente in fila per due col resto di quattro verso la mensa e di mangiare il pranzo super hot in 5 minuti…la nostra lingua non ha ancora superato lo shock!!
Ore 1 pm: partenza direzione MICO, partner della cara europea BOSCH – invented for life.

Ad accoglierci all’arrivo, il mezzo busto di Robert Bosch in bronzo, circondato dai plastici delle sue quattro aziende “figliole indiane”. Ma il bello arriva ora: indovinate dove abbiamo seguito la spiegazione by MICO vice-president.??....in una meeting room only for business men con sedie in pelle nera (concilianti il sonno) e microfoni che ci facevano sentire importanti, ma ovviamente non ce li hanno fatti usare…sarà che non lo siamo??....MAH, non capiscono le potenzialità di noi giovani europei in lotta con il nostro sistema economico che cresce solo del 2% ogni anno, contro il 9% indiano (mmmmm ci sembra di aver già sentito questa frase……ce la ripetono tutti giorni), ma noi siamo self-confident…..”beati gli ultimi perché saranno i primi”…..di chi era questa?Platone, Socrate, Einstein….ma scegliete voi, noi ormai siamo immersi nella….ricordate i motti delle multinazionali?!!!
Beh di questa lezione vi lasciamo solo alcune perle:
"I nevr aimed to make things all by myself" R. Bosch
"rather lose money than trust" R, Bosch
"don't consider India to be a threat, be proactive,convert this into an opportunity"
Ore 4.00 pm: la lezione finisce mezzora prima del previsto (allo XIME il generale non l’avrebbe mai permesso) e incoscientemente scendiamo le scale con la speranza di andare verso il pullman…..ma è qui che ci sbagliamo…..tour completo della MICO……dal reparto produzione, al reparto prove e motori, al reparto analisi dei gas di scarico delle autovetture…..2 ore di tour, ma per l’ultima mezz’ora che abbiamo passato ad ascoltare (ma siamo sincere a guardare) l’unico manager indiano che Maria Rosaria con la sua supersimpatica cadenza definirebbe: “Qheeee Caaariiinoooo”, ne è valsa la pena!!!!!
Ed ora non ci crederete ma dopo una settimana abbiamo avuto finalmente tempo per fare shopping….non illudetevi..un’ora scarsa……non immaginate nemmeno la quantità di borse all’uscita…pensate ai danni di domenica prossima quando avremo molto più tempo??ci crediamo anche noi che l’economia indiana sta crescendo e il trend per il 2007 sarà sicuramente più alto….ringraziateci!!!
Bhè che dire la giornata si è conclusa con una fantastica zuppa al coccodrillo (era verde…vai a capire cosa ci buttano dentro)…..era buonissima….questa volta non scherziamo…il Prof. ha detto “OTTIMA”.
Va bene ora gli occhi possono davvero chiudersi……a domani…..sveglia ore 6.30 tutti in tiro per la visita alla famosa Infosys!!!!

Ramona, Alice G, Micol

giovedì 19 luglio 2007

WE ARE RUNNING THE RACE....Bethany School Quire

Summary:
• Myranda Ong
• Bethany School
• Koramangala Club
• St. Joseph’s college
• Taj Mal Hotel (TiE Meeting)

Bene gente del blog, stasera ore 12.44 a.m., dopo un ritorno un po’ bagnato (il tifone si e’ arrabbiato), vi teniamo come sempre aggiornati sulle peripezie giornaliere. Stamattina la sveglia mondana ci ha destati all’alba delle 7.00, (6.45, per tutte le donne che ovviamente per imbellettarsi ci impiegano quell’attimo fuggente di piu’), ma il sonno da abbiocco e’ stato prontamente recuperato in 2 ore sonore (sia peri l ronfo generale che per il pittoresco traffico rombante) di pisolino sui sedili dell’autobus.
Verso le 10.30 siamo finalmente approdati nella (fatiscente) casa Vianello di Myranda (ONG che sostiene l’operato rurale realizzando canali di irrigazione)!!!I componenti avranno sicuramente capito il motivo di tale soprannome dati i due soggetti che ci hanno accolto, per chi non era presente allo show vi illuminiamo la via, lui: polo verde barbuto e amante della pubblica pedicure; lei: una graziosa signora dagli occhi grandi e la composta treccia che in ogni modo rimbeccava il collega tentando d’inserirsi come parte attiva nella conversazione. Una guerra tra due titani in materia insomma, lei tentava di snocciolare cifre poco chiare ma lui tra una sbuffata e un’aggiustatina dell’alluce per ripicca la interrompeva con fare virile. Terminata l’illustrazione interattiva, ed il tipico e ospitale the (si badi bene a non considerarlo pura theina, infatti volenti o nolenti l’aggiunta di latte non manca mai!), siamo ripartiti alla volta del complesso scolastico Bethany High, nel quale si cura la crescita dei giovani indiani dalla tenera eta’ alla post adolescenza!



E qui inziano le sorprese per i nostri eroi europei cresciuti a suon di pupazzi e di (zoo)aule: fin dai 5 anni ai pargoletti viene insegnato l’uso di Paint (quindi niente matite ma solo mouse per disegnare!), le insegnanti erano visibilmente rilassate e non abituate a continui rimproveri e richiami, anzi siamo stati addirittura accolti da un ordinatissimo e bravissimo coro di giovani pulzelli, dotati di una melodica voce, e guidati da un’abile ed impeccabile direttrice. Il “cosiddetto” coretto ci ha letteralmente spiazzato lasciandoci senza parole per capacita’ e competenza...What crossed our mind was “We are running the race... and who’s gonna win??”

Dopo un breve intermezzo in un esclusivo club per il pranzo (in cui i nostri referenti, Indiani e non, da prodi avventurieri si sono dilettati a cibarsi con la mani) abbiamo concluso la giornata di visita con l’ultimo incontro previsto: St Joseph’s College.

L’ennesimo theino non si e’ fatto negare (fortuna che ci hanno salvato i biscotti) mentre un cattolicissimo uomo in vestaglia bianca ci illustrava le potenzialita’ offerte dall’istituto divagando sui problemi sociali causati dal sistema castale.
Il college ci e’ stato descritto come uno tra i top 5 del paese, ma a giudicare dall’infrastruttura, povera e antiquata, stentavamo un po’ a crederci. Unica nota positiva e’ emersa dagli ampi spazi a loro disposizione poco sfruttati.

E via di nuovo nel traffico per raggiungere M.G. Road.
Finalmente un po’ di tempo a nostra disposizione per shopping o altro ma si badi bene: non oltre i 40 minuti perche’ alle 19 pronti e pimpanti per un altro appuntamento serale: un’affollata conferenza, in un centralissimo e lussuoso hotel, tenuta dalla TiE (un’ associazione che promuove e sostiene gli start-up dei giovani imprenditori indiani).I nostri eroi per poter fronteggiare ad armi pari tale occasione di gala si sono trasfotrmati da brutti anatroccoli in bermuda in giovani universitari in camicia e tailleur. Al suo termine ore 21 (le pance brontolavano gia’ da un pezzo) siamo stati allietati da un banchetto in cui abbiamo avuto modo di colloquiare con gli svariati partecipanti. E qui le note dolenti.


Al dolce, ci si e’ presentato un giovane indiano (un nanerottolo come noi in realta’, data l’eta’: 23enne) gia’ operativo sul mercato con una propria Company. Il dolce come potete immaginare si e’ fatto un po’ amaro.
Ed ora eccoci tornati al principio del nostro scritto, umidi di pioggia monsonica ma ancora integri per rendervi partecipi delle nostre blog-puntate.
Insomma che dire? Alla prossima!
Qui 4 fila, aula Pc, Xime, Bangalore, India: 2 a.m.
Linea a voi Italia.

Mattia, Federica

mercoledì 18 luglio 2007

Bangalore by night...

Mercoledì 18 Luglio 2007

Ed eccoci al nostro quarto giorno qui a Bangalore…
La giornata inizia con la solita colazione piccante a base di cipolle e per gentil concessione pancarrè e marmellata!
Si prevede una giornata molto intensa e impegnativa. Infatti, le lezioni iniziano subito alle 9.15, e attenzione a chi arriva in ritardo, il Direttore Rao si infuria facilmente!!Planning della giornata: 4 lezioni sullo sviluppo economico del mercato indiano più una introduttiva sul ruolo del commercialista in India…particolare attenzione alle performances del Prof. Srinivasan, esperto dello star-up indiano…mitica fluenza linguistica, emissioni sonore simili a stappi di bottiglia, difficile da comprendere!!!
Ore 18.00: le lezioni sono finalmente terminate!!! Comincia la corsa ai preparativi per la serata .. i nostri cari amici indiani hanno noleggiato (ahimè!) per noi un autobus in rotta verso una delle disco più chic del posto.
Tutti pronti, alle 20.00 si parte!!!!!!!!!!!… gli studenti Xime hanno dovuto spingere l’autobus affinché partisse e questa scenetta si è ripetuta diverse volte nel bel mezzo del famoso traffico indiano! Nonostante ciò riusciamo ad arrivare con solo un’ora di ritardo in discoteca, del tutto diversa dalle nostre aspettative….non ci crederete ma sembrava la tipica DISCOTECA MILANESE….con una sola differenza: la musica era indiana, o per meglio dire musica Bollywoodiana!!

Iniziamo a scatenarci… fotocamera in una mano e drink nell’ altra…E anche il prof Corno partecipa alla serata e viene coinvolto nelle danze!!!
Come potrete immaginare quello che maggiormente ci ha colpiti di questa giornata e’ stato vivere una notte all’insegna del divertimento nel centro di Bangalore!!!Per quanto la cultura indiana sembri distante dalla nostra, abbiamo ritratto un quadro dei giovani del posto non molto differente dal nostro….eh gia, seppur incredibile anche a migliaia di km di distanza, l’intrattenimento dei ventenni accomuna il mondo intero!!...Pensate…anche gli indiani ballano le note del mitico Dj Bob Sinclair, invitando noi donne italiane a ballare e travolgendoci in passi di salsa a ritmi sfrenati!!
Prima di relazionarci a stretto contatto con la magia della quotidianità indiana, alcuni di noi collegavano al prototipo dell’indiano medio l’immagine di un ingegnere che a soli vent’anni e’ in grado di compilare un cv lungo pag e pag, colmo di elenchi puntati divisi fra master conseguiti nei migliori istituti del mondo ed esperienze lavorative nelle più prestigiose multinazionali per lo più occidentali. Un giovane studente che non ha tempo da dedicare allo svago e al divertimento, un giovane a cui sin dai primordi della sua carriera educativa è stata impartita la cultura dell’ordine e della rigorosa disciplina….e invece no, ragazzi!!!Lo studente indiano medio non solo si presta con gentilezza e disponibilità ad ospitare “lo straniero”, non solo eccelle professionalmente ma al contempo è in grado di conciliare il duro sacrificio che implica il successo ai più sublimi piaceri della vita.
Un ringraziamento particolare ai nostri amici Mokol e Sid.
Rosilita,Ivana e Nicola!!!!

martedì 17 luglio 2007

se credete ancora al martedì 17...

Oggi niente “tea or coffee?” direttamente in camera e puntualmente alle 8.00, e neppure la solita frittata con tanto di cipolla. In compenso ci è toccato una poco digeribile lezione sull’Indian Public Sector; insomma il buon giorno non si è proprio visto questa mattina. La lezione non è stata ciò che ci aspettavamo: il ruolo del governo negli affari è stato esposto in modo generale, rendendo la lezione alquanto pesante.
A raddrizzare le sorti della giornata ci ha pensato la lezione successiva, la quale essendo basata sull’IT (information technology) è riuscita a risvegliarci dal torpore generato dalla lezione precedente. Un professore più interattivo con una capacità di esposizione decisamente migliore ci ha guidato attraverso grafici e slides, alla scoperta di questo settore che in India sta crescendo a velocità sconosciute a noi europei.
Appena finita la lezione ci arriva il solito indiano cortese invito del professor Rao di “raggiungere con celerità il pulmino già in attesa di portarci all’IIMB”. Nonostante i nostri estenuanti sforzi di essere puntuali, al nostro arrivo al cancello il pulmino era in ritardo. Ma ci sbagliavamo! Il pulmino non era in ritardo, era disperso!! Dopo un’attesa di 20 minuti ci è toccato il trattamento “sardine”. Benché senz’olio sono state stipate 23 persone in 3 macchine. Viaggio come al solito indescrivibile ed arrivo all’IIMB (Indian Institute of Management – Bangalore). Qui la giornata ha preso decisamente un’altra piega poiché l’ambiente era sicuramente migliore e appena arrivati siamo stati accolti calorosamente e invitati a riprenderci dal viaggio con bibite e la tanto agognata aria condizionata.
Dopo un breve scambio di battute sull’Italia e sul nostro gruppo siamo stati invitati a ciò che tutti noi aspettavamo (erano ormai le 14): il pranzo. Questo è stato più vario ed abbondante del solito ma consumato sotto un sole cocente. Finita la sauna ci siamo incamminati per seguire la lezione del professore Manimala, che si è rivelato gentile e disponibile. Molto interessante è stata la teoria sull’imprenditorialità. È seguito un giro per l’università e la visita inaspettata ad un business incubator, cioè aziende in fase di start-up sostenute dall’IIMB. Lasciando l’incubator è seguita una tragica e altrettanto palpitante sorpresa per il prof. Corno: mancavano due studentesse, allontanatesi in precedenza alla ricerca di un rifugio dove espletare le proprie funzioni vitali. Rintracciate al cellulare, il gruppo si è riunito per proseguire la visita, durante la quale siamo rimasti impressionati dalla struttura architettonica degna della migliore ambientazione di Indiana Jones. Il tour si è concluso con una simpatica foto di gruppo davanti all’entrata dell’Istituto.


Risaliti in formazione sardina, siamo partiti alla volta della Guhring. Produttore di utensili per l’asportazione truciolo, riconosciuto a livello mondiale, anche nella filiale di Bangalore l’azienda riafferma l’affidabilità ed efficienza che le hanno permesso di diventare un modelle mondiale. Non solo l'architettura è tipicamente germanica, chiara e funzionale, ma anche l'atmosfera che si respira è quella di rigore e ritmo di lavoro decisamente non conforme all'IST (n.r. metafora del ritmo di lavoro e acronimo per Indian Standard Time). Stupito dal cordiale benvenuto del CEO (Klaus Peter Simon) entriamo subito nel vivo della presentazione Ricevuti con inaspettata cordialità dal CEO Klaus Peter Simon, la visita si è rivelata subito molto interessante e coinvolgente nel capire motivazioni e preoccupazioni, non solo personali, di un expat europeo ma anche quelle di un’azienda straniera che produce e vende nel mercato Indiano. Lo scambio e l’utilità della visita sembra essere stata stavolta reciproca: noi abbiamo soddisfatto parte della nostra curiosità e appreso cose nuove, o a molti sconosciute nella loro essenza produttiva. L’interesse e la curiosità hanno prevalso sulla nostra timidezza che, stranamente, sembra aver invece prevalso sui manager indiani i quali sono stati coinvolti contro la loro volontà.
È già tarda sera quando lasciamo, dopo averli sfiniti, i nostri ultimi ospiti di oggi. Stipati (ma anche costipati dopo tanto riso) per l’ultima volta nelle nostre scatole ambulanti torniamo allo XIME. Manco a dirlo ci aspetta la zuppa calda e abbondanti porzioni di riso. Così come per i residenti dello XIME, che si lamentano di cibo peggiore del nostro, anche la nostra “insofferenza” ci accomuna e ci rende più uniti. Ci allieta il pensiero della serata di domani (il programma dice discoteca) in cui nessuno erigerà barriere o differenze di trattamento tra studenti abitanti nella stessa struttura.
Non sarebbe giusto anticipare altro quindi seguiteci nella prossima giornata e speriamo che il blogger di domani la possa raccontare con soddisfatto entusiasmo.

Frankie e Mike, Banagalore 17.07.07

lunedì 16 luglio 2007

Incontri ravvicinati...

16-07-2007
Terzo giorno in terra indiana… colazione 8.30 a.m
alle ore 9.30 ci ritroviamo tutti (quasi) puntualmente per ricevere il benvenuto ufficiale dal direttore ed iniziare il nostro primo giorno di lezioni.
Ancora non sappiamo cosa ci aspetta, ma… appena entrati nell’aula restiamo basiti per l’incredibile formalità. Un tavolo a ferro di cavallo stile O.N.U., con cartelline in finta pelle, segnaposti formato gigante con i nostri nomi leggibili anche a un km di distanza e una bottiglietta d’acqua a testa perché avremmo potuto seccarci la gola per il prolificare degli interventi.


Alla guida dell’assemblea il prof. Corno, il direttore Rao il presidente prof. J. Philip che hanno introdotto il programma, costantemente documentati nei loro scambi dal fotografo ufficiale dello XIME munito di “unghia stimolatrice di sorriso”.


Poi è iniziato il nostro tour del campus: le aule, la biblioteca, la mensa, le stanze e la palestra (incredibile!) con tavoli da ping pong. Incrociando gli studenti nel corridoio ci siamo chiesti se ci fosse un occasione particolare: i ragazzi erano vestiti in giacca e cravatta e le ragazze portavano tutte il sari. Abbiamo scoperto che invece si tratta di uno speciale inizio di settimana, ogni lunedì, per abituarsi alla vita in azienda l’istituto ama seguire questa regola.



Tornati in aula, il prof C.P. Ravindranathan, ha tenuto la lezione sulla condizione economica e sociale indiana che è stata molto interessante.
Dopodiché con i vari prof. e qualche studente abbiamo pranzato con un ottimo buffet nel giardino del campus dove ci è stata evidenziata nuovamente la formalità e l’incredibile ospitalità indiana.
Nel pomeriggio, dopo la lezione sul sistema educativo indiano, tenuta dal prof. R. Natarajan, ci aspettava finalmente l’incontro con gli studenti: situazione iniziale stile forum alquanto imbarazzante, con i due portavoce ufficiali che tentano di mediare l’incontro. Dati gli scarsi risultati (silenzio tombale e facce attonite), il prof. Corno ha la geniale idea di abbandonare l’aula insieme al direttore. Appena si chiude la porta scatta la standing ovation e con un fragoroso applauso finalmente si rompe il ghiaccio e iniziamo a chiacchierare e a conoscerci.
Parlando e confrontandoci con gli studenti indiani ci siamo resi conto che, nonostante la distanza fisica e culturale, l’approccio è stato molto più fluido e naturale di quanto potevamo immaginare, abbiamo trovato molti punti in comune ed inoltre ci è sato rivelato il segreto della formidabile velocità di crescita del mercato indiano: NON ESISTONO FERIE!!!


Per dare una scossa ai flussi inibitori, dopo cena, Sid ha proposto di portarci a bere qualcosa in un pub (con cameriere giocoliere) vicino allo XIME (dove la presenza femminile era solo nei video di Indian MTV): tra una birra, quattro chiacchiere, risate, balli… e strani funghi… abbiamo passato una bella serata tra amici. Per finire in bellezza è stato testato il tipico rinfrescante-dopo-pasto (“PAN”…o così ci è sembrato di capire…) passeggiando pericolosamente tra i motociclisti indiani dalla guida pirata.

Oggi era solo il secondo giorno e speriamo che il nostro entusiasmo possa solo crescere.
…Dalla games room, ore 2:20 a.m.
A presto



Sere e Vale.

domenica 15 luglio 2007

UN INDIANO A MILANO SI ANNOIEREBBE! July 15 2007


La sveglia suona alle ore 8.45, ma questi letti meravigliosi ci costringono ad alzarci alle 9.15!
Viene proposta colazione super spicy e frittatina con la cipolla, tanto per cominciare!!!!!!!!
Si inizia con il giro by foot per l'Electronic City con la nostra guida e studente dello Xime (detta così potrebbe sembrare compagno di del Piero al Cepu...ma l'unica differenza è che lui è ingegnere...e scusate se è poco!)... Sid, sei stato nominato

Dopo mucche, cani addormentati e faccie da posa (non si capisce come in India non aspettino altro che una foto) torniamo a pranzo con il Direttore dello Xime.
Ore 13.45, puntualissimi si parte per la visita in centro, mezzo di trasporto:Pullman al volo!ovvero il vero mezzo di trasporto pubblico di Bangalore. Regole della strada:Nessuna!!Non si frena, non si usano freccie, but: Horn please!!Sempre e senza motivo!!!Addio timpani!
Questa prima immersione nella realtà quotidiana ci ha premesso di vedere lungo il tragitto verso il centro come si vive realmente qui, come catapultati in un documentario alla tv.
Quando scendiamo dall'autobus ci avventuriamo in un centro commerciale e poi al giardino botanico...tipiche mete domenicali delle famiglie indiane.
L'inattesa e quasi totale assenza di Occidentali all'interno del parco, ci ha reso le star del momento! Le persone erano incuriosite e divertite, e molti bambini ci chiedevano di fare foto con loro!Breve siesta sull'erba e poi:inizia il brivido!
Per tornare alla fermata dell'autobus abbiamo approfittato di un "innocente" taxi...Le montagne russe a Gardaland non sono nulla a confronto!!
Piccoli veicoli a 3 ruote con tetti gialli e interni "fashion" secondo i gusti dell'autista!
E' difficile descrivere se non lo provi, ma quello che rimane è una corsa folle nel traffico senza regole, imbucandosi in spazi impossibili tra una macchina e l'altra!! Raggiungiamo miracolosamente l'autobus sani e salvi.
Dopo aver preso i nostri posti abbiamo il piacere di incontrare il controllore che si muoveva a ritmo della più famosa hit indiana del momento (ah!! dimenticavamo che sull'autobus le televisioni trasmettevano il meglio dei video musicali e delle Soap indiane!) Tra gare di velocità e gare di fischi rincasiamo per cena.!!!Certo che a Milano un' indiano si annoierebbe!!Che monotonia la vita milanese!...meditate gente, meditate!
Ripensando a tutta l'intensa giornata quasi non ci sembra possibile che abbiamo ancora 2 mitiche settimane davanti a noi!
Buonanotte...
Alice&Cristina

The Adventure is starting...July 14 2007

Eccoci qui...ore 5.15 Aereoporto di Milano Malpensa, classico ritrovo da gruppo di gita scolastica davanti al desk della Lufthansa...ma prima dei doveri:i Piaceri!!Cappuccio e Brioche!(che si sa che in Aereoporto sono sempre piu buoni!!).
Mille controlli del passaporto e mille ore piu tardi....eccoci finalmente arrivati a Bangalore. Tasso di umidità 300%...stanchi ma con la voglia di conoscere tutto quello che ci aspetta...e magari di sapere se sarà possibile farsi una doccia. Dopo aver provato l'emozione delle strade indiane con il pulmino dello Xime arriviamo a destinazione!
Giusto il tempo di appoggiare la valigia e della tanto sognata doccia e cominciamo a realizzare che: Siamo in Indiaaaaa!!Mille pensieri ci passano ora nella testa, e capiamo che la voglia di conoscere i mille aspetti di questo nuovo mondo è veramente tanta e ci chiediamo se in questi 15 gg riusciremo a coglierne la vera essenza di questa realtà che cresce a vista d'occhio.

sabato 14 luglio 2007

Un'esperienza che non dimenticherete...

Salve Professori, ma soprattutto ciao ragazzi!!!
State cominciando un'avventura, una di quelle esperienze che non dimenticherete tanto facilmente... soprattutto sotto il lato umano...
State per conoscere cose, cibi, usanze, luoghi, persone, politiche, aziende, economie che nemmeno potevate immaginare tanto differenti dalle nostre...
State per ritrovarvi in un mondo fatto di spaventose contraddizioni, dove fondamentalmente ricchezza e povertà si guardano in faccia ogni giorno e forse, inspiegabilmente, non provano invidia l'una con l'altra...
Vi ritroverete in una realtà fatta non solo di immagini come quelle che tutti possono vedere nei documentari, ma fatta anche di suoni e di odori, di sguardi, di gesti... e vi assicuro che tornando sarà davvero difficile esprimere a parole l'esperienza vissuta... e riguardando le foto vi accorgerete come anch'esse non siano in grado di rendere, esattamente come le parole, le emozioni provate...

Daniele G.

giovedì 12 luglio 2007

Ticking time to go ...

Mancano ormai meno di 48 ore al via e dopo "emozionanti" momenti di burocrazia per visti e documenti vari, siamo finalmente al via. Permane ancora un poco di dispiacere per l'insolita, inconsulta e forse un pò incosciente idea (poi non messa in pratica) di avventurarsi (si fa per dire visto che ormai gli assalti ai treni penso non gli facciano più neppure in India) ad una esperienza da 24 ore sull'Udyan Express (n.r.: treno da Mumbai CST a Bangalore); peccato però, perchè da 10000m di altitudine le cose non si vedono come dai binari (chi vuole la legga anche come metafora)!
Insomma, fino ad ora l'India l'abbiamo anche chiamata durante i 5 seminari che servivano a darci un'idea complessiva del paese ma ora è arrivato il momento di smettere con le chiamate e andare a parlarci di persona. A dire la verità dopo l'ultimo seminario di oggi, della dott.ssa Rose C., la voglia di conoscere questo paese è aumentata. D'altronde come poteva non succedere dopo una così tanto poco convenzionale (per la Bicocca) e positivamente coinvolgente "jam session", tra gospel e pasta al pomodoro, curry e uncle sam, mimica solare e inviti a conformarsi a richieste educative, il tutto in un'interessante mix di inglese (a cui è dovuto il tocco del titolo di questo post) e monzese con un tocco di napoletano qua e là. Fossero almeno la metà delle lezioni universitarie come questa forse le cose andrebbero meglio... ma questo è un'altro discorso.
Torniamo agli ultimi pensieri di questa giornata in cui si è arrivati tardi a casina e, per continuare in bellezza, si andrà ancora più tardi a letto, per scrivere questo post e sistemare le ultime cose da fare sulla rete. Non parliamo di valigie... si aspetta ancora un pò per le ultime previsioni ma, ora come ora, io leggo probabilità di pioggia a Bangalore 60% fino al 17.07 dopo di che, fino al 21.07 le probabilità scendono al 40% (sarà che lì il 17 è numero fortunato, non lo so) mentre le temperature sono sui min/max 20/29. Mmmm... monsoni, caldo... un pò di sangue fresco per le zanzare! Prepariamoci, senza esagerare però, e se proprio dobbiamo vendiamolo un pò più caro, in pacco regalo con vari repellenti e idrorepellenti ...che altrimenti facevamo prima andando all'AVIS.
Ma ora basta perchè manca poco che oggi non diventi domani e ci sono anche altre cose da fare, tra cui anche andare a russare...
Al prossimo post dall'India e buon viaggio a tutto il gruppo!

M.T. all'oscillare del pendolo tra il 12 e il 13 di giugno 2007