Partenza ore 8.15 verso l’associazione “little sister of the poor”, che si occupa principalmente di anziani e malati.
Purtroppo i nostri accompagnatori arrivano con un’ora di ritardo (e poi siamo sempre noi i ritardatari…mah) e la visita viene fatta nel giro di mezzora, durante la quale Mr Re Bello (uno dei maggiori benefattori dell’associazione), prima ci da’ qualche informazione storica e pratica e poi con il poco tempo che ci rimane ci mostra concretamente il loro lavoro.
Di nuovo sul bus, destinazione Hal, headquarter dell’aereonautica militare Indiana.
Dall’autobus scendiamo praticamente nudi, dopo aver depositato tutti i nostri averi e veniamo condotti in un auditorium senza spiragli di luce dove ci fanno accomodare in sedili reclinabili in pelle nera. Ed ecco dopo qualche minuto il buio completo e parte la proiezione di un filmato-Jet…tenere gli occhi aperti e’stata davvero dura.
Fortunatamente passiamo al lato pratico e scopriamo un enorme hanger pieno di elicotteri…incredibile passare dai film alla realta’!!
Neanche fossimo militari in alta carica, troviamo ad accoglierci un tavolo bianco
10x4 m, dove scambiare parole con quello di fronte era praticamente impossibile…menomale che c’era Silvio al nostro fianco.
Dopo il pranzo il gruppo si divide: alcuni vanno in centro, Cristina, Serena, Lorenzo e il Prof. a una travel agency, invece noi a “Nirmala Shishu Bhavan”.
In attesa che ci vengano a prendere, dopo aver salutato gli altri, cogliamo l’occasione per scrivere la relazione appoggiate a un fantastico motorino indiano.
Una volta in macchina, Dominique ci accompagna in una zona povera della citta’, dove si trova l’organizzazione che si occupa di bambini abbandontai con problemi motori e ritardi mentali. Nonostante il duro impatto iniziale, pensa a rincuorarci Manu’, un bambino di 4 anni che dalla sua culla ci da’ la sua attenzione parlandoci in inglese e atratto dal quaderno che avevamo in mano, ci chiede prima un di fare un disegno, e poi nonostante le sue manine piccole piccole, prende la penna e fa un rutratto a modo suo di ognuna di noi.
Giriamo ancora un po’per le stanze insieme a Dominique. Una delle cose che ci ha colpito maggiormente, e’ che non sono previste cure riabilitative o visite mediche specialistiche sul posto, ma nonostante questo abbiamo riflettuto sul fatto che ora hanno tetto, cibo, giochi e soprattutto qualcuno che si prende cura di loro….chissa’ che fine avrebbero fatto altrimenti!!!
Purtroppo e’ tardi e dobbiamo andare, dopo aver salutato una delle suore dell’ordine di Madre Teresa di Calcutta, di nuovo in macchina iniziamo un’interessante conversazione con Dominique, che poco dopo ci lascia a M.G. Road, un po’ spaesate nel caos.
L’appuntamento con tutti al bar vegetariano non va in porto e ognuno continua per la sua strada fino alle 21, all’appuntamento davanti al Safina Hotel, dove ci aspetta il bus per tornare a casa.
Alice, Micol e Valeria
....Dopo aver salutato tutto il resto del gruppo, io, Serena, Lorenzo e il Prof., ci avventuriamo, praticamente correndo, alla ricerca di M.G. Road numero 80 – Toros Coor TRAVEL AGENCY.
Dopo averla individuata, entriamo in un palazzo che sembra reduce dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Dal secondo piano troviamo la nostra agenzia dove abbiamo un interessante colloquio con due responsabili che si occupano rispettivamente di business travel e leisure travel.
Dopo aver raccolto tutte le informazioni e aver salutato il Prof., io, la Sere e Lore ci avventuriamo in Commercial Street per altro pazzo shopping.
Dopo aver fatto impazzire Lorenzo tra vestiti e collane, alle 7 ci incontriamo con tutti gli altri per una cenetta in un ristorante non tipicamente indiano, dove ci mangiamo patatine, frutta e pasta Barilla..ci voleva proprio.
Dopo cena raggiungiamo il pullman e stanchi morti ci dirigiamo verso l’universita’.
Cristina