martedì 24 luglio 2007

Toyota – moving forward (...what ?)

24.07.2007 local time 07.30 a.m.
Si inizia con una nota di dolore: l’unico giorno in cui ci si può svegliare tardi, il buon Francesco pensa bene di doversi alzare per fare jogging. Dopo una colazione con frittata alle cipolle, il morale si rialza e migliora al momento della salita sul pullman. Si parte per la TKM (n.r. JV tra Toyota e Kirloskar nel settore auto). Cominciamo ad intonare le note di quelle che saranno le canzoni con cui ci esibiremo di fronte al pubblico indiano dello XIME. Trascinati dunque da canzoni melanconiche, che portano il prof. Corno nel meraviglioso mondo di Orfeo, perdiamo di vista le palpitanti peculiarità del traffico indiano.
Si arriva finalmente allo stabilimento Toyota ma qui l’entusiasmo cala rapidamente ed in modo drastico. Ci viene garbatamente imposto di: lasciare le macchine fotografiche sul pulmino, di non mettere le mani nelle tasche durante la permanenza allo stabilimento, di camminare solo ed esclusivamente sui percorsi indicati mantenendo la sinistra e rigorosamente in fila indiana… Per Diana, ma la Toyota non era giapponese?? Almeno la fila indiana ce la potevano risparmiare!
Dopo un breve ed eccessivamente veloce filmato aziendale siamo invitati a conformarci nuovamente alla formazione “fila indiana” e proseguire nella visita dell’area produttiva. Anche se invitati ad indossare per tutta la durata della visita il cappellino con tanto di scritta “Toyota – moving forward”, alcuni di noi sospirano con certo sollievo all’idea di non dover subire anche una marchiatura a fuoco con insegna Toyota, propedeutica alla visita. Appena entrati nell’area produttiva rimpiangiamo la dotazione della MICO (Bosch), ovvero gli auricolari che ci permettevano di seguire a distanza la spiegazione della guida. In pratica la fila non ha sentito niente e la guida indiana parlava in gran parte con pochi fortunati eletti. L’ambiente tuttavia ci è sembrato interessante, così come l’automazione dei processi e il monitoraggio delle fasi lavorative.
Dopo un breve rinfresco a base di Pepsi (n.r. lo stabilimento della Coca-Cola dista meno di 500 metri dalla TKM), ahinoi, ci aspetta il pranzo aziendale. Cominciamo ad apprezzare subito le precedenti somministrazioni di cibo, persino le ormai famose frittate alla cipolla dello XIME. Nell’ambiente rigorosamente metalmeccanico, anni ’90, della mensa TKM, ci viene proposto il rancio del martedì, e qui alcuni obiettano persino sulle banane piccanti. All’uscita dalla mensa notiamo che i nostri apprezzamenti sono ampiamente condivisi dal personale TKM che regolarmente lo fa notare sul “complaints & suggestions book”. Fine della visita con solita foto di gruppo e capellino in testa; riprendendo però il motto “Toyota – moving forward” si ha tanto l’impressione che, almeno in India, la Toyota “is moving so fast forward that got stuck into hyperspace and because of the relativity theory is now back in a 90’s model of conduct”. Le misure di sicurezza ci sono sembrate dunque eccessive per spiegare la volontà di proteggere qualche innovazione tecnologica nelle fasi lavorative a cui abbiamo assistito mentre, complessivamente, persino aziende recentemente sotto M&A come la Dacia-Renault adottano politiche di motivazione e trattamento del personale molto migliori della TKM.
Si ritorna in città, dopo un’altra ora e mezza di allegre canzoni, e ci si divide davanti al Koramangala per alcune ore di shopping. Dopo un’interessante peregrinare tra le viuzze del Commercial District e viaggi allucinanti in richshaw ci prepariamo al ritorno verso lo XIME con il tradizionale e colorito pulmann. Purtroppo per noi siamo già all’ora di punta e, come se non bstasse, la cosa viene aggravata dall’abbandono di un pullman, causa guasto, proprio in mezzo all’Hosur Road. Cerchiamo di dimenticare il fumo, gli odori e lo smog che si nota appena si guarda dal finestrino e rimaniamo catturati dall’improbabile e drammatica storia di un film bollywoodiano proiettato sui televisori del pulmann. Ma non pensate che siano cose di scarsa qualità; è solo la storia esagerata che forse noi non comprendiamo per motivi culturali mentre da un punto di vista tecnico e di “ideologia” dei film, il tutto presenta tanto una formidabile professionalità quanto un perfetto mix tra capacità di sintesi ed espressività.
Ore 21.05 e finalmente arriviamo allo XIME dove, ormai inaspettatamente, troviamo la cena già pronta e soprattutto integra (chi è rientrato prima ci aveva aspettato per cenare insieme). A questo punto tutto ci sembra ottimo, pulito e profumato. Non possiamo che ringraziare quei pochi e pazienti di noi che, pur rientrando prima, ci hanno aspettato per poter mangiare insieme. Lo spirito dei nostri compagni ci rincuora…
Ma ora è tardi e, dopo aver steso qualche punto delle relazioni sulla giornata, si va a letto perché domani ci ritocca svegliarci alle 7. Hip-hip, hurra!! Domani si va alla HAL (n.r. Hindustan Aeronautics Limited); speriamo che non volino anche loro nel hiperspazio come la TKM - Toyota.

Buona notte a tutti,
Micol, Alice, Ivanna (nota in India anche come Maria Teresa) e Mike

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