• Myranda Ong
• Bethany School
• Koramangala Club
• St. Joseph’s college
• Taj Mal Hotel (TiE Meeting)
Bene gente del blog, stasera ore 12.44 a.m., dopo un ritorno un po’ bagnato (il tifone si e’ arrabbiato), vi teniamo come sempre aggiornati sulle peripezie giornaliere. Stamattina la sveglia mondana ci ha destati all’alba delle 7.00, (6.45, per tutte le donne che ovviamente per imbellettarsi ci impiegano quell’attimo fuggente di piu’), ma il sonno da abbiocco e’ stato prontamente recuperato in 2 ore sonore (sia peri l ronfo generale che per il pittoresco traffico rombante) di pisolino sui sedili dell’autobus.
Verso le 10.30 siamo finalmente approdati nella (fatiscente) casa Vianello di Myranda (ONG che sostiene l’operato rurale realizzando canali di irrigazione)!!!I componenti avranno sicuramente capito il motivo di tale soprannome dati i due soggetti che ci hanno accolto, per chi non era presente allo show vi illuminiamo la via, lui: polo verde barbuto e amante della pubblica pedicure; lei: una graziosa signora dagli occhi grandi e la composta treccia che in ogni modo rimbeccava il collega tentando d’inserirsi come parte attiva nella conversazione. Una guerra tra due titani in materia insomma, lei tentava di snocciolare cifre poco chiare ma lui tra una sbuffata e un’aggiustatina dell’alluce per ripicca la interrompeva con fare virile. Terminata l’illustrazione interattiva, ed il tipico e ospitale the (si badi bene a non considerarlo pura theina, infatti volenti o nolenti l’aggiunta di latte non manca mai!), siamo ripartiti alla volta del complesso scolastico Bethany High, nel quale si cura la crescita dei giovani indiani dalla tenera eta’ alla post adolescenza!
E qui inziano le sorprese per i nostri eroi europei cresciuti a suon di pupazzi e di (zoo)aule: fin dai 5 anni ai pargoletti viene insegnato l’uso di Paint (quindi niente matite ma solo mouse per disegnare!), le insegnanti erano visibilmente rilassate e non abituate a continui rimproveri e richiami, anzi siamo stati addirittura accolti da un ordinatissimo e bravissimo coro di giovani pulzelli, dotati di una melodica voce, e guidati da un’abile ed impeccabile direttrice. Il “cosiddetto” coretto ci ha letteralmente spiazzato lasciandoci senza parole per capacita’ e competenza...What crossed our mind was “We are running the race... and who’s gonna win??”
Dopo un breve intermezzo in un esclusivo club per il pranzo (in cui i nostri referenti, Indiani e non, da prodi avventurieri si sono dilettati a cibarsi con la mani) abbiamo concluso la giornata di visita con l’ultimo incontro previsto: St Joseph’s College.
L’ennesimo theino non si e’ fatto negare (fortuna che ci hanno salvato i biscotti) mentre un cattolicissimo uomo in vestaglia bianca ci illustrava le potenzialita’ offerte dall’istituto divagando sui problemi sociali causati dal sistema castale.
Il college ci e’ stato descritto come uno tra i top 5 del paese, ma a giudicare dall’infrastruttura, povera e antiquata, stentavamo un po’ a crederci. Unica nota positiva e’ emersa dagli ampi spazi a loro disposizione poco sfruttati.
E via di nuovo nel traffico per raggiungere M.G. Road.
Finalmente un po’ di tempo a nostra disposizione per shopping o altro ma si badi bene: non oltre i 40 minuti perche’ alle 19 pronti e pimpanti per un altro appuntamento serale: un’affollata conferenza, in un centralissimo e lussuoso hotel, tenuta dalla TiE (un’ associazione che promuove e sostiene gli start-up dei giovani imprenditori indiani).I nostri eroi per poter fronteggiare ad armi pari tale occasione di gala si sono trasfotrmati da brutti anatroccoli in bermuda in giovani universitari in camicia e tailleur. Al suo termine ore 21 (le pance brontolavano gia’ da un pezzo) siamo stati allietati da un banchetto in cui abbiamo avuto modo di colloquiare con gli svariati partecipanti. E qui le note dolenti.
Al dolce, ci si e’ presentato un giovane indiano (un nanerottolo come noi in realta’, data l’eta’: 23enne) gia’ operativo sul mercato con una propria Company. Il dolce come potete immaginare si e’ fatto un po’ amaro.
Ed ora eccoci tornati al principio del nostro scritto, umidi di pioggia monsonica ma ancora integri per rendervi partecipi delle nostre blog-puntate.
Insomma che dire? Alla prossima!
Qui 4 fila, aula Pc, Xime, Bangalore, India: 2 a.m.
Linea a voi Italia.
Mattia, Federica
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