A fatica e come zombies ore 7.15 ci troviamo sul bus, direzione Mysore.
Colazione al sacco (ciambelle al cioccolato veramente ottime) stile scolaresca in gita…tutto sembra andare per il meglio, ma ancora una volta l’India ci stupisce: poche centinaia di metri dall’imbocco dell’autostrada …ci accorgiamo che l’autostrada è finita!!!
But don’t worry perché il nostro autista decide di deviare per una “super strada” tutta speciale, praticamente immersi nella giungla, proviamo un semi-safari viaggiando su sentieri sterrati, voragini e continui sobbalzi.
Si riprende l’autostrada con breve sosta nello “Starbuck’s indiano” tra caffè e cianfrusaglie.
…e via veloce verso Maysore!!!
Raggiunta la meta abbiamo la prova delle mille contraddizioni della realtà indiana: a fianco delle capanne di fango e paglia, appena al limite della dignità umana, ecco che si spalancano le porte dell’INFOSYS (gigante dell’IT indiana da 2 mld. di $ l’anno)…la nuova Silicon Valley!
Ci basta varcare un cancello e subito veniamo catapultati nel villaggio perfetto….sembra impossibile: prati inglesi, fontane zampillanti, campi sportivi, costruzioni futuristiche, teatri, cinema, negozi, piscine e piste da bowling compreso.
….Ma è questa l’India?!...sembra di essere in una riproduzione del mondo occidentale!
Dopo l’incontro nella sala conferenze e il tour per il campous, durante il quale ci è stata riconfermata la gentilezza e la disponibilità indiana…mentre il Monsone ci insegue, finalmente il bus si dirige verso uno degli hotel più belli di Mysore, dove ci accoglie personale impeccabile (come al solito) e un ottimo buffet che ci restituisce le energie per affrontare il Monsone e la visita al Mysore Palace (dove vive l’ultimo Maraja del sud dell’India).
…IMPONENZA, SFARZO E DELIRI DEI VECCHI MARAJA…giudicate voi…
Entrati nel palazzo, scalzi e privati delle digitali, scopriamo di avere come guida uno strano personaggio che, tra insegnamenti esistenziali e assurdi racconti di vita, ci mostra l’incredibile bellezza della reggia.
Contro ogni regola, solo il prof. Corno riesce a rubare una foto con il cell., ma al grido di ITALIANO, ITALIANO….viene subito richiamato all’ordine.
Finita la visita salutiamo la guida, rientriamo in possesso dei nostri averi e mentre veniamo investiti da una folla di venditori, mendicanti e ammaestratori di scimmie e serpenti, sgattaioliamo verso il bus per raggiungere l’ultima meta del Mysore-tour: mercato ortofrutticolo 100% indiano…caotico, colorato, avvolgente…insomma veniamo completamente catapultati nel clima e nei profumi di questa incredibile terra.
Tramonto sul fiume…e si riprende la via del ritorno sulla buia e semi asfaltata autostrada indiana.
…se lo vedete pubblicato…la missione è compiuta.
Un saluto on the road!!!!!!!!!!!!
Cri, Sere e Lollo
sabato 21 luglio 2007
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